Nell’ambito del PSDA, la valutazione della pericolosità idraulica è stata effettuata stimando la capacità dell’alveo di contenere la piena di riferimento e, in caso di inadeguatezza della sezione d’alveo, determinando le caratteristiche dell’onda di sommersione che invade il territorio circostante (livelli e velocità dell’acqua, tempi di permanenza, ecc.). Per la definizione delle fasce a differente grado di pericolosità idraulica il PSDA ha individuato 4 classi di pericolosità idraulica:

  • Molto Elevata (P4): h50 > 1 m (Tr= 50 anni) oppure v50 > 1 m/s (Tr = 50 anni);
  • Elevata (P3): 1m > h50 > 0.5 m (Tr= 50 anni) oppure h100 > 1m (Tr = 100 anni) oppure v100 > 1 m/s (Tr = 100 anni);
  • Media (P2): h100 > 0m (Tr = 100 anni);
  • Moderata (P1): h200 > 0m (Tr = 200 anni).

Tutti i progetti proposti per l’approvazione di interventi ricadenti nelle aree di pericolosità idraulica molto elevata (P4), elevata (P3) e media (P2) sono accompagnati da uno studio di compatibilità idraulica, se richiesto dai Capi III e IV delle Norme di Attuazione del PSDA. L’obiettivo dello Studio di Compatibilità idraulica è essenzialmente quello di valutare le variazioni sull’assetto idrologico e/o idraulico del corso d’acqua conseguenti alla realizzazione degli interventi in progetto e verificare le condizioni di sicurezza degli elementi che si prevede di inserire nel territorio in aree a potenziale pericolo di alluvionamento.

Gli eventuali impatti negativi sulle condizioni di sicurezza idraulica o sull’assetto idrologico causati dagli interventi in progetto dovranno essere mitigati o annullati attraverso opportuni accorgimenti costruttivi, come l’utilizzo di materiali o tecnologie in grado di aumentare la permeabilità del suolo o la realizzazione di opere in grado di ritardare il rilascio dei deflussi nella rete idrica, e attraverso l’individuazione di azioni compensative in grado di apportare effetti migliorativi di pari entità.

Bacini Regionali e Sangro