La Carta geomorfologica, allegata al Piano Stralcio di Bacino per l'Assetto Idrogeologico dei Bacini di Rilievo Regionale Abruzzesi "Fenomeni gravitativi e processi erosivi", individua le forme sulla base dell’agente morfogenetico dominante e le rappresenta mediante i colori convenzionali. Per le finalità del Piano Stralcio si è ritenuto considerare i seguenti raggruppamenti genetici principali:

  • Forme strutturali;
  • Forme, processi e depositi gravitativi di versante;
  • Forme, processi e depositi per acque correnti superficiali;
  • Forme carsiche;
  • Forme, processi e depositi crionivali;
  • Forme glaciali;
  • Forme e processi marino-costieri;
  • Forme e processi antropici.

Le forme, i processi ed i depositi, classificati in base all’agente morfogenetico che li ha prodotti, sono stati ulteriormente caratterizzati in funzione dello Stato di Attività, delle caratteristiche dinamiche ed evolutive degli elementi geomorfologici considerati. In accordo con le direttive del Gruppo Nazionale “Geografia Fisica e Geomorfologia”, (1987 e 1993) nella cartografia geomorfologica si definiscono:

Attive. Forme e depositi legati a processi in atto all’epoca del rilevamento e ricorrenti stagionalmente;

Quiescenti. Forme e depositi per i quali esistono evidenze geomorfologiche di attività negli ultimi cicli stagionali. Vengono altresì incluse le forme e i depositi le cui caratteristiche geomorfologiche e le testimonianze di carattere storico indicano elevate possibilità di riattivazione nell’attuale sistema morfoclimatico e morfodinamico;

Inattive. Forme e depositi non più influenzabili dalle cause naturali che ne hanno determinato l’origine (naturalmente stabilizzati); le forme e i depositi protetti dalle cause che ne hanno determinato l’origine da misure di stabilizzazione (artificialmente stabilizzati); le forme e i depositi sviluppati in condizioni morfodinamiche e morfoclimatiche considerevolmente diverse dalle attuali.